mercoledì 4 dicembre 2013

comunicare virtualmente

"si deve essere un mare per essere in grado di ricevere le acque di un ruscello inquinato, senza diventare a causa di questo a propria volta impuri"
(citazione tratta da un film di animazione)

Succede a volte.. ci si propone di essere "strategici" e di stare zitti a oltranza. Si ingoia. Si sopporta. Però non è facile mantenere un atteggiamento lontano dal proprio essere. L'onestà intellettuale è un peso difficile da portare. Se sei abituato a dire quello che pensi senza nasconderti dietro il dito, prima o poi lo farai. E lo farai ancora. E ancora. Certa gente è abituata a fingere. E riesce a mantenere un atteggiamento cordiale. Però c'è spesso dell'altro. E se tu sei di quelli "sanguigni che la cosa la devono dire, alla fine la dici.
I mezzi moderni di comunicazione come "faccia di libro" per fare un esempio, alterano la percezione del reale. Il fatto di scrivere, anziché parlarsi di persona, falsa la cognizione di quello che, non ce ne rendiamo conto, è meglio tacere. "Chatti" con la persona che conosci ma è come se non stessi parlando con la persona che conosci. Il filtro è forte. Non hai la cognizione del fatto che sta succedendo per davvero.
E si scrivono minchiate oppure grandi verità. In ogni caso quello che l'altro non vuole sentire. Quindi come si potrebbe concludere questa pagina? Consigliando a tutti di lasciare perdere la comunicazione virtuale. Perché contribuisce alla caduta di ogni freno. Soprattutto se avete un carattere schietto come il mio. Ricordate: "le domande non sono mai indiscrete: le risposte lo sono a volte". A scanso di problemi... non fate domande. Le risposte potrebbero non piacervi.


Nessun commento:

Posta un commento

scrivi la tua opinione senza alcun timore

la maleducazione

Se dovessi rappresentare il fatto come scena di un mio romanzo scriverei così: "Eccoli. Trascorrono la serata sul lungomare, in allegri...