giovedì 5 dicembre 2013

la bella femmina

Non mi ritengo un uomo fortunato, perché ho sempre vissuto passando attraverso momenti diversi, con risultati alterni. Periodi magnifici pieni zeppi di successo ai quali puntualmente si susseguono momenti complicati. E' come se per ogni periodo fortunato io debba pagare una sorta di tributo al destino. Ciò nonostante ho un buon carattere e vedo il bicchiere mezzo pieno anche se a volte, vi giuro, appare completamente vuoto.
Con le donne invece ho sempre avuto successo. Croce e delizia della mia vita, poiché anche loro, ad un certo punto, me la fanno pagare (non mi fanno pagare quello a cui state pensando, maliziosi che non siete altro!) mutando il loro atteggiamento.
Non ho un carattere perfetto, lo ammetto, probabilmente sono io ad essere incostante, ma come accade per le altre faccende, mi succede di restare solo a fare le spese di "un equilibrio stabile/instabile che crolla al vento di una nuova gloria" (da "l'amore si odia" di Fiorella Mannoia e Noemi).
Quando ai miei amici, o colleghi, presento un'amica la battuta, che ho sentito daccapo proprio ieri sera, è sempre la stessa: "Max, ma tu semb con le bell femmen ste. Lassem qualche cos che t'avanz". Ed eccoci arrivati al punto: la bella femmina.
Frequentare donne belle non è una cosa facile. Sappiatelo: è come un lavoro.
Per quanto la cosa soddisfi oltremodo il mio ego, per quanto il fatto che i signori uomini girino la testa vedendomi per strada con la donna che mi accompagna mi riempia di orgoglio, esiste il rovescio della medaglia.
La bella femmina è e sarà sempre corteggiata. Il gallo latino che vive in ogni uomo italico non potrà fare a meno, appena se ne presenterà l'occasione, di cantare il suo richiamo. E non crediate che questo gallo si scatenerà solo nell'estraneo, perché gli ormoni impazziscono a tutti, amici compresi e quando i comportamenti saranno dettati dal pene e non più dal cervello, dovrete aspettarvi qualsiasi cosa da chiunque.
La correttezza utopicamente raccontata nella canzone dei Pooh "la donna del mio amico" svanisce come per effetto di un nefasto sortilegio e proprio l'amico vorrà provarsi nel tentativo di sedurre la donna che lo attrae, pur essendo la vostra. Il peggio è che l'uomo avvezzo a questi comportamenti ha una visione surdimensionata di se stesso e non si rende conto di essere un poveraccio incapace di nuotare dove l'acqua è più alta.
Le donne, dal canto loro, sono suscettibili a certe attenzioni, e quand'anche non si lasciassero abbindolare ci terranno comunque a mantenere il rapporto con l'ammiratore perché i complimenti, a loro, fanno sempre piacere. Allora occorre stare sul chi vive. Un lavoraccio. Te ne accorgi di quello che sta succedendo e vi assicuro che è una autentica seccatura. Prima o poi si rischierà di degenerare e si dovrà, inevitabilmente, intervenire. Le storie finiscono, le amicizie si interrompono e ti incazzi tantissimo. Per ironia ci si rammaricherà per la grande fortuna che gli altri ti invidiano: il tuo ascendente sulle donne. 
A me è successo, tanto che una volta mi sono fidanzato con una ragazza sotto la media del mio gradimento: carina ma non bellissima. Mi dissi: "forse non devo fermarmi alla confezione" perché "l'essenziale è invisibile agli occhi" (da Il Piccolo Principe).
Le cose non andarono bene. Purtroppo nella scatola non c'era quello che mi aspettavo di trovare.
Fallito il tentativo son tornato a frequentare le stanze della bellezza. Se devo soffrire, almeno, soffro per una donna che rallegra i miei occhi ed i miei sensi. Non importa se le cose poi vanno come vanno perché, come dice il poeta, "essere sedotti ed abbandonati da una bella donna è una grazia che gli  Dei concedono a pochi".

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