lunedì 11 novembre 2013

l'amore mendace

L'altro pomeriggio il figlio di un amico è venuto da me per chiedere consiglio. Sono per lui la figura di zio più vicina alla sua età. Adulto abbastanza per poter essere consultato e, al contempo, non così grande da fargli provare imbarazzo. Penso che lui abbia le idee più chiare delle mie circa le questioni di cuore visto come casco male ogni volta ma, se viene a chiedermi un parere, devo mostrarmi all'altezza della situazione. Ho sempre avuto un certo talento nel dispensare buoni consigli, tanto quanto è grande la mia mancanza di talento nel proteggere me stesso dalle delusioni.
C'è una ragazza che gli piace ma lui ha già la fidanzatina e non sa cosa fare. In passato quante volte è successo a me? Quante volte ho gestito due fidanzate insieme? Non per vanagloria ma solo per paura di ferire l'una o l'altra. Come fai a guardare negli occhi una persona e dirle "addio" senza soffrire, senza sentirti responsabile? Eppure le donne lo fanno con rara maestria: quando non ti vogliono più ti lasciano e basta. 
In ogni caso non amo le situazioni ambigue, non mi piace tenere due piedi in una scarpa perché ci stanno stretti e io voglio tenerli comodi.
Arriva sempre il momento di prendere il coraggio a due mani e di dire alla poveretta che hai deciso di lasciare come stanno le cose.
Le donne amano l'uomo impegnato a causa di un preistorico retaggio. Se una ti ha preso vuol dire che vali. Fateci caso: quando siete "single" non vi caga nessuna. Quando, invece, avete una fidanzata ecco spuntare un agguerrito gineceo dietro la porta di casa.
Le donne amano la competizione a patto che si concluda con la vittoria. Vittoria sulla donna che nella nostra vita ha la precedenza.
Fa parte di loro, del loro modo di essere, della loro vanità. Hanno bisogno di dare linfa continua alla propria autostima. Di sentirsi le più belle, le più sensuali e le più erotiche. I maschietti un pò ci godono quando sono contesi ma non fanno altro che assecondare i desideri della donna più determinata che alla fine, vinta la partita, dopo poco tempo certamente li mollerà.
Fatte queste considerazioni ho detto al mio nipote acquisito: "vedi mio giovane amico, non pensare mai di giocare con le ragazze perché un giorno potresti scoprire di essere tu il giocattolo. Lei adesso ti sembra tanto speciale, ti dice che ti ama e tu non sai cosa fare. Allora pensa questo: l'amore molto raramente è figlio del colpo di fulmine. L'amore nasce dall'impegno, dall'accettazione dell'altro: si costruisce con il tempo e con lo stare insieme. Diffida sempre di una ragazza che ti dichiara amore subito dopo averti conosciuto".
Lui mi ha guardato e con fare pensieroso ha annuito. A bruciapelo gli ho chiesto: "La tua fidanzatina è poi così male?" Lui ci ha pensato un pò su e quindi mi ha risposto: "no zio, niente affatto, anzi..." al giovanotto brillano gli occhi ripensando alla sua ragazza, i ricordi del primo gelato preso insieme al chiosco di Giovinazzo, lo immagino, gli tornano in mente. Uno zio serve proprio a questo. A far riflettere. Lo guardo e sorrido alla sua espressione sognante. Allora accarezzo i suoi capelli corti, corti, con il gel che li tiene sparati e dritti e la mia risposta non si fa attendere. Semplice e sincera: "senti allo zio... statt a cast!"
Il giorno dopo l'ho visto passeggiare con la fidanzatina mano nella mano. Non so se mi ringrazierà, se gli ho dato il consiglio giusto. Forse domani lei conoscerà un bulletto che riterrà essere più figo di lui per il quale lo lascerà o forse, al contrario, cresceranno insieme fino a giungere all'altare, non lo so. Quello che so è quello che vedo: oggi è felice e lei, biondina dal sorriso buono e brillante, lo guarda con amore e, almeno per il momento, vede in lui il ragazzo più bello della terra. A questo servono gli zii... a dare buoni consigli.

Nessun commento:

Posta un commento

scrivi la tua opinione senza alcun timore

la maleducazione

Se dovessi rappresentare il fatto come scena di un mio romanzo scriverei così: "Eccoli. Trascorrono la serata sul lungomare, in allegri...