martedì 12 novembre 2013

una manovra sbagliata

Quella che sto per raccontare è una storia realmente accaduta alla quale, ciò nonostante, faticherete a credere. Circa vent'anni fa, anno più, anno meno, avevo una Austin Metro modello "Surf". E' stata la mia prima automobile. Fu acquistata nuova da mio padre quando la sua Renault 5 dopo anni di onorato servizio (prese il posto della sportivissima Lancia Fulvia Zagato) decise di riposare per sempre.
Alla soglia dei 60 mila chilometri l'Austin fu "abbandonata" da mio padre in quanto aveva deciso di darla a me perché lui non se la sentiva più di guidare. Necessitando di un'automobile, patentato da poco, fui ben contento di adottarla. Sistemati gli ammortizzatori che nel frattempo erano andati giù e qualche altra cosetta, la fidata Austin Metro divenne la mia automobile. E fedele lo è stata sul serio, per molto tempo, fino a raggiungere la ragguardevole soglia dei 180 mila chilometri. Per una "mille", son davvero tanti.
Insomma, con la mia auto sono stato un pò dappertutto. Mi ha accompagnato nei luoghi più impervi per i miei primi spettacoli come ad esempio, non dimenticherò mai, quello a San Mauro Forte. Chilometri e chilometri di curve e tornanti.
L'Austin è stata la prima alcova dei miei amori di gioventù ed i suoi sedili grandi e comodi hanno accolto molte ragazze. Fino a quando mi fidanzai. La fidanzata in questione tanto bella quanto nervosa, litigavamo spesso per le ragioni più stupide, una mattina, durante una discussione, decise di tirarmi una borsettata mancandomi clamorosamente. Il colpo andò a segno, purtroppo, colpendo la leva che aziona le spazzole sul parabrezza. Rompendola. Ero affezionato alla mia auto, le volevo bene e siccome per me era come un mercedes ci restai veramente male. Sistemai la leva con l'Attack e per i primi tempi la cosa funzionò.
Ma l'Attack dopo circa sei mesi perdeva efficacia. Ed io lo rimettevo. Finché il potente adesivo smise definitivamente di fare effetto. Occorreva cambiare il pezzo. Ora, non so se ne siete a conoscenza, quel particolare pezzo della leva è collegato ad una specie di anello che gira intorno al volante terminando con la leva che aziona i fari. Perciò bisogna cambiarlo tutto. E per sostituirlo è necessario smontare il volante. Che ha un bel bullone al centro.
Mi rivolsi ad un personaggio del mio quartiere che fa il meccanico, non ho mai capito bene se per diletto o per lavoro, che periodicamente ridipinge la sua vecchia auto, chiedendogli di procurarmi il pezzo necessario. Nel giro di qualche giorno il tipo procurò il pezzo e si propose di cambiarlo. "Ma lo sai fare?" fu la mia domanda. "Com'è? I so du mestir!" Fu la sua risposta. Decisi di fidarmi.
Il giorno dopo alle tre del pomeriggio, in piena estate, il meccanico arriva puntuale all'appuntamento nei pressi dell'attività di mio fratello. Era luglio. Lui arriva a torso nudo già sudato. Nella mia automobile gronda sudore da ogni dove sui sedili. "Scusa, non hai una maglietta?" Gli chiedo ingenuamente ed un pò schifato. "No, so du mestir" fu la risposta.
Ad ogni modo non avevo la possibilità di seguire i lavori dovendo dare una mano al parente. Fui costretto a lasciarlo solo. Dopo una mezz'ora vedo il meccanico chiamarmi fuori dalla porta. "Che succede?" "Niente non ho la chiave del numero giusto per svitare il bullone sul volante". "E adesso?" "Faccio con martello e scalpello". "Martello e scalpello??? Ma sei sicuro?" "Non ti preoccupare, so du mestir!"
Sempre meno convinto torno dentro lasciando il folle tecnico alle prese con la mia automobile. Trascorre un'altra ora e lo vedo di nuovo sulla porta a chiamarmi. Lo raggiungo come fossi un padre in attesa di notizie al parto del suo primo figlio. "Allora?" "Tutto a posto, ho cambiato il pezzo, c'è solo un problema..."
Ho quasi paura a chiedere. Ma devo farlo: "quale problema?" "Lo sterzo non gira più..." "Come non gira più? Ma prima funzionava..." "E lo so, adesso non gira più" "E meno mal che si du mestir!!!" Insomma, il tecnico pretese comunque il pagamento del pezzo nonostante il danno arrecato: aveva spaccato il bloccasterzo. Riesco a spuntare un prezzo migliore e lo mando via. L'avventura terminò con la mia povera Austin Metro rimorchiata da un vero meccanico. Quello che risolse il problema. 

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