giovedì 3 ottobre 2013

biagio

La signora, arenata sulla panchina del lungomare, mi vide arrivare a spasso  con il mio cane che, come è solito fare, bada esclusivamente ai fatti suoi. Una annusata a questo palo della luce, dopo una ad una certa parte del marciapiede che, per motivi noti solo a lui, attira l'attenzione del suo olfatto. Vedete, Biagio, è un cane tranquillo e proprio come il suo padrone è attratto da poche cose; tra queste le parti intime delle femmine della sua specie ma non di certo da quelle delle signore grasse precipitate sui muretti o sulle panchine del lungomare. 
Mentre il mio cane continuava a badare ai fatti suoi la signora era sempre più vicina. D'un tratto, pur essendo ad un metro buono di distanza, la grassa madame, colta da crisi di panico mi urla: "Scusa ti puoi allontanare?" Ed io.. "signora sono già lontano" E lei: "Ho paura del cane... " La guardo basito, vedendola dimenarsi in un attacco di paura certamente teatrale ma del tutto ingiustificato. Biagio intanto continua ad interessarsi all'odore sul marciapiede, probabilmente la minzione di qualche cagnolina, mentre ancora ignora la signora... 
nel bel mezzo della sua annusata e mentre Biagio continuava ad ignorare il resto del mondo, compresa l'inutile crisi isterica della cicciona, ecco giungere un signore anch'esso panciuto, peloso ed in canottiera che mi guarda e con fare intimidatorio mi fa: "giovane, vuoi allontanare il cane che sta spaventando mia moglie?" Ed io "guardi che sto passando..." E lui "se uno c'ha paura, c'ha paura.." La scena mi appare davvero surreale, tutto questo sbracciarsi per allontanare un cane buono e tranquillo per nulla interessato agli attori di questa commedia ma solo alle sue annusatine. Alla fine, inevitabile, la frase mi sgorga dal cuore, si fa strada da sola ed esce dalla bocca: "signora... che u can non te sta a penz propr". Tiro leggermente il guinzaglio e Biagio, ormai concluse le sue "indagini olfattive", si allontana con me scodinzolando allegramente.

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