martedì 8 ottobre 2013

le donne

Donne. Ne ho conosciute e ne ho amate tante. Con il corpo molte ma con il cuore poche. A volte, nel gioco degli sguardi, capita che il copione si ripeta. Quando le meccaniche della seduzione sono le medesime, so già cosa dire e so già come comportarmi. Capisco subito quando una ragazza, come si suol dire, "ci sta" così come mi rendo conto quando devo "lavorarci" ancora. Lo "starci" di una donna è comunque un dono, che certi uomini non sanno apprezzare, presi come sono ad incidere la nuova tacca sulla loro "pistola". A me le tacche non interessano più da un pezzo, perché ogni donna sedotta e riaccompagnata a casa, senza chiederle un nuovo appuntamento, rappresenta l'ennesimo scalino della scala in discesa che conduce verso la solitudine.
L'arte della seduzione è un gioco raffinato e qualche volta succede di incontrare una donna diversa, una donna che sfugge a qualsiasi regola, a qualsiasi déjà vu, una dea che ti travolge con il suo essere speciale. Quando succede a me, stento a credere che stia succedendo davvero. E temporeggio.
Lei pensa che io lo faccia per "tirarmi la calzetta" e ciò la renderà più risoluta e seducente, ma in realtà io sto solo cercando di capire se sarà il caso, o meno, di lanciarmi in questa incredibile avventura, senza farmi male e senza rimediare una figuraccia. Si, perché l'uomo in fondo è codardo, troppo attento a non ledere la sua fama di grande seduttore.
Alla fine sarà proprio lei a darmi il coraggio di rischiare, di credere nella magia, in fondo sono un mago, di lasciarmi andare all'impossibile. Quell'impossibile che è destinato a diventare realtà.
Dopo il gioco passerà nelle mie mani. E tutto dipenderà da come giocherò le mie carte. Mica posso pretendere che faccia tutto lei e che diamine!
Certi uomini hanno un gran dire su come le donne siano "facili" e danno sempre la colpo a loro, alle donne, ogni volta che ne perdono una. Nessuno di questi uomini ha il coraggio di guardarsi dentro e fare un bell'esamino di coscienza. Le donne sono diverse da noi uomini, ci aprono la porta del loro mondo più segreto e noi pretendiamo di svaligiare la cassaforte che in quel mondo è conservata. La cassaforte del loro cuore. La chiave non la vediamo, eppure è lì a portata di mano e benché ci venga offerta non riusciamo a vederla. Preferiamo complicare una cosa semplice, per mettere alla prova la nostra voglia di comando, di superiorità maschile. In un mondo perfetto proprio non ci sappiamo stare e con i nostri atteggiamenti, infine, mettiamo in fuga proprio lei, la donna ideale che non chiedeva altro che di starci accanto. Senza tirannia, senza doveri, ma solo per amore. Io l'ho capito: non sono loro quelle sbagliate, siamo noi maschietti, talvolta, ad essere degli autentici coglioni. 

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