giovedì 3 ottobre 2013

per amore

Succede all'improvviso. Una mattina ti alzi di buon'ora e vai a correre. Ti stupisci di te stesso e, nonostante il massimo dell'attività fisica cui sei abituato sia masticare, lo fai a prescindere. Poi torni a casa e ti butti giù per terra a spaccarti con gli addominali. Quando è stata l'ultima volta che ti sei preso questa briga? Sei, sette anni fa? Forse... quando andavi in palestra di arti marziali sentendoti un perfetto idiota impegnato nell'arte di sferrare pugni e calci che tanto non sferrerai mai a nessuno, pacifico come sei. Gli addominali... vorresti fare tre serie da quindici ma ne fai due da cinque. Dopo fai la doccia e poi la colazione. E la colazione diventa improvvisamente "sana". Il croissant super farcito di crema e marmellata lascia il posto a una striminzita e triste fetta di pane carré con sopra spalmato un timido velo di marmellata, talmente timido che quasi si scusa per la sua presenza. Il cappuccino scompare anch'esso e ti accontenti di bere una tazzina di caffè: quello che fai tu che come tutti sanno fa piuttosto schifo. Il passo successivo è il più pazzesco: butti via il pacchetto delle sigarette. Ti vesti e, udite udite, fai qualcosa che non accadeva dall'elezione dell'ultimo papa. Porti a lavare la macchina. E' una bella giornata e come sempre accade quando è una bella giornata non sei l'unico ad aver portato l'auto a lavare. Prima di te ci sono altre ventisei persone. Prendi il giornale mezzo bagnato, la gazzetta, ti armi di pazienza e cominci a leggere le notizie in cronaca, ma finisci sempre sulla pagina dell'oroscopo. Scorgi un altro signore in attesa che ha in mano una rivista. Non te ne frega niente di quella rivista, ma ce l'ha in mano un altro e quindi la vuoi. Aspetti un pò e infine fai la faccia tosta: "posso dare un'occhiata?" A sua volta l'altro, anela la gazzetta nelle tue mani. Non che gli freghi qualcosa del quotidiano, ma ce l'hai in mano tu e quindi lo vuole. Avviene lo scambio. A questo punto il giornale lo leggi perché se no pare brutto tenerlo in mano e basta dopo averlo scambiato. Finalmente, dopo tre ore, hai l'auto pulita e splendente anche se asciugata male. Non apri i finestrini pur morendo di caldo altrimenti la risalita provocherebbe quelle fastidiose strisce che segnerebbero il vetro per sempre. Torni a casa per il pranzo e ti fermi finalmente per un attimo. E ti chiedi: "per quale motivo ho fatto tutto questo?" La risposta arriva fulminea. Perchè sai che stasera la rivedrai... pranzi leggero poiché intanto, non contento, ti sei messo a dieta. Fai una pennichella per essere sveglio durante la sera. Il tempo passa in fretta (ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole) ed è subito sera. Ti prepari: barba, doccia, profumo ed il vestito migliore. Sei perfetto. Sai che la rivedrai. Immagini per l'ennesima volta come tante volte hai fatto il momento in cui accadrà. Sai già cosa dirle, hai provato la scena tante volte nella tua testa, sei sicuro che saprai cosa dirle. Esci di casa, prendi l'auto con i cristalli lindi e puliti. Finalmente ne apri un uno. Arrivi al luogo dell'appuntamento, aspetti per mezz'ora, "ci sta aspettare" pensi "le donne perdono tempo a prepararsi (tu no? E' da stamattina all'alba che rompi il cazzo), attendi felice fino a quando, trascorsa un'ora prendi atto della pura e semplice verità: lei non c'è e non verrà. Lo sapevi sin dall'alba. Lei non ti ha telefonato e nemmeno tu l'hai chiamata. E' avvenuto tutto nella tua testa, per una sorta di premonizione, di sensazione... sai quelle sensazioni così autentiche, così certe? E ci hai creduto davvero. Ma adesso la realtà impietosa e schietta ti riporta sulla terra e ti richiama all'ordine. Lei non verrà. Allora fumi quella sigaretta tenuta nel cruscotto per le emergenze, tiri un sospiro, metti in moto l'automobile e torni a casa. Forse quel film che volevi vedere alla TV non è ancora finito.
E' trascorsa una settimana durante la quale ti sei spaccato di ginnastica: camminata, addominali (che sono arrivati a due serie da dieci), dieta ferrea e conseguenti colazioni tristi. Alla fine decidi che non fa per te, che non ne vale la pena. Meglio la "birrozza" la sera accompagnata da un bel panzerotto fritto. Passano i giorni e la mattina non ti svegli più all'alba per andare a correre e l'automobile ha di nuovo una comitiva di acari che ha messo su casa. Intanto tu hai ripreso a fumare regolarmente. Ti lavi perchè è necessario ma smetti di sbarbarti. 
I vestiti ricominci a sceglierli a caso dall'armadio facendo "ambarambàcicicoccò" Risultato? In breve tempo sei di nuovo sciatto e disordinato ma con una parvenza di felicità e spensieratezza illusoria. Ma va bene così. Esci, sono le dieci del mattino, il mondo è da un pò che già si sbatte per produrre qualche soldo, mentre tu sei in bolletta sparata da un lustro buono. Arrivi al bar, ti appoggi pesante al bancone. Hai la barba lunga e non hai messo il gel tra i capelli. Sei belloccio comunque ma tutto il tuo bell'aspetto è andato a farsi benedire, nascosto sotto la coltre fitta di disordine e sciatteria. Chiedi un cornetto ben farcito, anche la dieta ormai è solo un ricordo, ed un cappuccino cremoso. Ed è allora che succede, proprio quando non te lo aspetti, proprio quando hai ormai rinunciato a crederci... lei! Lei... è proprio lei. E tu sei un disastro. Si avvicina e ti guarda. Ti riconosce e ti saluta. Tu vorresti fingere di essere il tuo fratello gemello disorganizzato, ma non puoi perché lei sa che non hai gemelli. Allora balbetti un "ciao". E' tutto quello che riesci a dire. I discorsi preparati nella tua mente svaniscono, come per magia. Magia nera. Sei troppo mal messo per tentare un approccio. Allora paghi la tua e la sua consumazione con gli ultimi soldi rimasti in tasca, almeno cerchi di rimediare al tuo aspetto triste e malconcio. 
Lei ringrazia, sorride e se ne va. Tu resti nel bar.. guardi il barista e, in un disperato atto di liberazione, urli: "E che cazz!!!" Così è la vita. 

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