lunedì 7 ottobre 2013

il pagliaccio

Qualche sera fa mi sono imbattuto in un bambino "pagliaccio". Ero seduto al tavolo di un locale, all'aperto, con il mio amico Fabio ed il mio cane Biagio, a bere una birra quando all'improvviso un frugoletto di circa sei anni si avvicinò dicendoci "ciaaao!!!" in maniera, per l'appunto, pagliaccia. Raggiunto dai suoi amichetti, che ridevano per la coraggiosa azione di aver preso in giro due adulti, il marmocchio si allontanò soddisfatto riunendosi al gruppo tornando nel bar dal quale era sbucato. Io ed il amico non potemmo che sorridere della cosa che, però, non immaginavamo avrebbe avuto un seguito immediato. Tempo cinque minuti ed il piccolo pagliaccio ci fu di nuovo addosso portando via, questa volta, il mio borsello. Non che volesse rubarlo, quanto piuttosto improvvisare una sfilata di moda per i suoi amici. La prova, la sfida di infastidire due adulti, si faceva così più ardita e quindi più divertente per la platea formata dai suoi amichetti.
Preso il borsello, il ranocchio, comincia la sfilata, guardandomi ed esclamando "amooore!" 
La cosa cominciò a diventare fastidiosa, come una "zampana" quando ti prende di mira durante la notte.
Comunque, con modi gentili, cerco di rientrare in possesso del mio borsello, dicendo al piccolo di restituirmelo: "no a zio!" All'improvviso, dopo aver recuperato il maltolto, sopraggiunge il genitore incazzato, pronto a dispensare educazione al simpatico frugoletto tirandolo per un braccio: "Ce sta a fa? Vin ind!" 
Terminato il nuovo assalto, io e Fabio, torniamo alle birre, pensando di poter continuare in pace la nostra chiacchierata. Ed invece no! Dopo pochi minuti ecco tornare alla carica l'indomito fanciullo! Questa volta deciso a darmi un bacio. Questo è troppo! Il bacio no! Cerco di dissuadere il piccolo folle tentando di tenermi lontano dalla sua ventosa. "No a zio!" Con il giusto tempismo ritorna il suo babbo. Recupera il figlio e gli assesta un educativo "buffettone". Nonostante noi dicessimo "e no e no, non ha fatto niente".
Rientrati nel bar, il rampollo ed il suo babbo, proseguirono la lezione di "buone maniere" a suon di "mazzate". Finché il bambino capì e restò "spezzato di gambe" al tavolo insieme al papà lasciandoci finalmente bere in pace la sospirata birra.


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